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Gravidanza e lavoro

La gravidanza rende la donna più sensibile nei confronti dei rischi presenti nei luoghi di lavoro, con possibili conseguenze sulla salute della madre e del nascituro.

I rischi lavorativi possono legarsi:
- all'organizzazione del lavoro (lavoro faticoso, notturno, con trasporto e sollevamento pesi, in catena di montaggio con ritmi frequenti oppure in piedi per periodi prolungati);
- all'ambiente (rumore elevato, vibrazioni, radiazioni, condizioni climatiche sfavorevoli);
- all'utilizzo di particolari materiali (colle, colori, vernici, smalti, gas anestetici, fumi, solventi, diluenti, detergenti, disinfettanti);
- all'eventuale presenza di agenti infettivi (ad esempio: batteri, virus).
La legge per la tutela delle lavoratrici madri prevede:
- un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro che inizia due mesi prima del parto e termina tre mesi dopo il parto;
- l'astensione anticipata dal lavoro in caso di gravi complicanze della gravidanza di malattie preesistenti che potrebbero essere aggravate dallo stato di gravidanza;
- il cambio di mansione della lavoratrice in caso di condizioni di lavoro che pregiudichino la salute della donna o quella del bambino;
- l'astensione anticipata dal lavoro qualora il cambio di mansione non sia possibile.
A chi rivolgersi
In caso di complicanze della gravidanza bisogna rivolgersi al proprio ginecologo che certifica la richiesta di astensione anticipata dal lavoro. In caso di lavoro a rischio la lavoratrice, munita di certificato medico di gravidanza, può rivolgersi al Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro (S.P.I.S.A.L.) dell'ASL dove ha sede la ditta. Il Servizio attiva le procedure relative al cambio di mansione ed eventualmente all'astensione obbligatoria anticipata. Allo stesso Servizio le lavoratrici madri possono rivolgersi per informazioni sui rischi presenti nel proprio ambiente di lavoro. Sulla base della certificazione rilasciata dal ginecologo o dallo S.P.I.S.A.L.; la Direzione Provinciale del Lavoro emanerà il relativo provvedimento autorizzativo.